Indaga la Questura. La Casertana: “Gli autori non frequentano il Pinto”
Per il club campano è "un episodio deplorevole da cui il popolo di fede rossoblù non può che dissociarsi"
Per il club campano è "un episodio deplorevole da cui il popolo di fede rossoblù non può che dissociarsi"
La Questura di Caserta sta ancora indagando per identificare gli autori dell’aggressione ai tifosi dell’Alessandria, domenica, un’ora e mezza prima dell’inizio della partita, nella zona di via Roma, vicino al Monumento i caduti, una zona in cui sono molti i locali, alcuni frequentati dai sostenitori della Casertana. Da una prima ricostruzione delle forze edell’ordine un gruppetto si è avvicinato agli alesssandrini e hanno preteso di vedere il contenuto degli zainetti. Due sono riusciti a fuggire verso lo stadio, un terzo, 46 anni, è stato aggredito e trasportato all’ospedale, con ferita lacerocontusa e prognosi di 7 giorni. Nella notte tra domenica e lunedì è rientrato in città. Poche ore fa il comunicato della Casertana calcio che prende le distanze e condanna il gesto. “Un episodio deplorevole da cui il popolo di fede rossoblù non può che dissociarsi. Gli applausi della nostra gente rivolti ai tifosi giunti dalla lontana Alessandria sono la sintesi di quella che è la sportività che ci ha sempre contraddistinti. Siamo certi che gli autori di tale gesto nulla abbiano a che vedere con i tanti appassionati che affollano il ‘Pinto’. Abbiamo voluto fortemente riportare le famiglie allo stadio e dare un’immagine di Caserta pulita e leale. Perché tale è il senso d’ospitalità della nostra città non può essere certo messo in discussione. Mai accetteremo che episodi di violenza vadano a macchiare una grande festa come quella che ha colorato il nostro stadio”