Fisch-gol, pasticcio-Celjak: Grigi, è pari a Caserta
Casertana – Alessandria 1-1
Casertana (4-3-3): Ginestra; De Marco, D’Alterio, Rainone, Ramos; Giorno (46’st Finizio), Rajcic, Magnino (10’st Carriero); Orlando, Corado, Ciotola (25’st Taurino). A disp.: Pezzella, Lorenzini, Fontanelli, Diallo, Petricciuolo, De Filippo, Simone, Colli, Cisotti. All.: Esposito
Alessandria (4-4-2): Vannucchi; Celjak, Gozzi, Piccolo, Barlocco; Fischnaller (22’st Sestu), Cazzola, Branca, Iocolano (47’st Manfrin); Gonzalez, Bocalon. A disp.: La Gorga, Mezavilla, Piana, Rosso, Sosa, M’Hamsi, Nava, Sala, Evacuo. All.: Pillon
Arbitro: Balice di Termoli
Assistenti: Scatragli di Arezzo e Pizzi di Termoli, quarto ufficiale Camplone di Pescara
Reti: pt 14′ Fischnaller; st 31′ Taurino
Note: giornata parzialmente nuvolosa. Campo in discrete condizioni, spettatori: 4000 circa. Ammoniti: Ciotola per comportamento non regolamentare, D’Alterio, Gonzalez, Giorno per gioco falloso, Bocalon e Rajici per reciproche scorrettezze. Angoli: 3-10. Recupero: pt 0′, st 4′
La solita Alessandria. Che fa e disfa e si complica la vita: da una vittoria quasi in cassaforte a un pareggio che tiene viva la Casertana, che ha il merito di crederci e farsi trovare pronta a sfruttare l’ennesimo regalo di una squadra, quella grigia, che non ha la capacità di gestire. Si sapeva, per 75 minuti si è pensato che, finalmente, questo difetto fosse stato corretto. E, invece, no e la sensazione è sempre di una incompletezza che, pur in una prestazione migliore per un’ora, lascia i soliti dubbi sulla capacità del gruppo grigio di arrivare al traguardo. Serve rabbia, non generosità.
LE SQUADRE
Pillon conferma il 4-4-2, ma in versione più offensiva, con Iocolano e Fischnaller esterni e Branca interno sinistro. In difesa torna la coppia di centrali Gozzi – Piccolo, in attacco è Bocalon a partire titolare con Gonzalez. In panchina c’è Sestu. Esposito dà fiducia agli uomini che hanno vinto a Siracusa, tenendo in panchina Carriero, al rientro dopo la squalifica. Un 4-3-3 sporco, perché Rajcic gioca più basso davanti alla difesa.Tutti recuperati gli acciaccati di metà settimana, anche i rossoblù sono più offensivi, con Di Marco nella linea difensiva, anche se solitamente è utilizzato a centrocampo.
LA PARTITA
A volte serve un episodio per cambiare la partita e scrollare le paure dei Grigi. Che iniziano frenati, ma nel momento di maggior pressione della Casertana, con Vannucchi che alza sulla traversa il tiro cross di Giorno (8′) e una uscita un po’ avventata (10′), Ciotola che imperversa a sinistra e un tifo caldissimo, al 14′ inventa Gonzalez, che controlla largo a destra e mette sui piedi di Fischnaller: controllo perfetto, due giocatori saltati con eleganza e forza e sinistro che infila Ginestra.
E consegna all’Alessandria una dose di tranquillità, anche di determinazione e di sicurezza. Anche se non attenua l’ardir dei rossoblù, che al 23′ sono pericolosi, ancora con Ciotola che suggerisce per il colpo di testa di Carero sul primo palo. I Grigi, più liberi da pesi, hanno in Gonzalez il giocatore che prova ad azionare sempre le ripartenze, mentre Iocolano, soprattutto, si sacrifica in fase difensiva, anche perché i padroni di casa accelerano spesso sulle fasce e serve un raddoppio per arginare Orlando e Ciotola. L’occasione per raddoppiare al 39′, Bocalon fa sponda per Gonzalez, che controlla e obbliga Ginestra a volare per salvare in angolo. L’Alessandria chiude in attacco la prima frazione (solo 10 secondi di recupero), con quella cattiveria agonistica che troppo spesso è mancata negli ultimi mesi. E la difesa, molto bloccata, con i due esterni che stanno più bassi e in copertura, finisce per dare più sicurezza al resto della squadra, mentre Carero, la punta più pericolosa dei padroni di casa, è ben neutralizzato.
Ma al 12′ della ripresa, dopo un avvio molto spezzettato, proprio l’argentino gira di poco sulla traversa un assist da destra, facendo venire i brividi ai 33 tifosi alessandrini sugli spalti. Sale la pressione della Casertana, i Grigi provano a sfruttare il contropiede, ma non come vorrebbe Pillon, che si sgola in panchina. E a metà inserisce Sestu, 38 giorni dopo l’infortunio a Vierbo, recupero più breve rispetto i tempi indicati, su cui il tecnico conta molto. L’ex Chievo va a destra, al posto di Fischnaller, toccato duro in un contrasto a metacampo.
Difesa che cerca di mettere gli attaccanti campani in fuorigioco e partita che sembra sotto controllo. Fino al harakiri di Celjak: 31′, assurdo retropassaggio a Vannucchi su cui si inserisce Taurino, entrato da poco, e firma il pareggio. Reazione dei Grigi, al 36′ Ginestra si oppone a Gonzalez ed è solo angolo. Animi caldi, l’arbitro distribuisce qualche cartellino. Assalto finale senza idee chiare. Finisce 1-1, e le perplessità restano.