Dai gioielli alla carta igienica (per scherzo), Sergio Baracco non si smentisce mai
Cosa c'entra il televenditore valenzano con pile, automobili, giornali e carta igienica? Oltre ai gioielli in tanti hanno cercato di arruolarlo per altri scopi. Ma alla fine è rimasto fedele al rubino burman sangue di piccione
Cosa c'entra il televenditore valenzano con pile, automobili, giornali e carta igienica? Oltre ai gioielli in tanti hanno cercato di arruolarlo per altri scopi. Ma alla fine è rimasto fedele al rubino burman sangue di piccione
Alti e bassi della vita, per Sergio Baracco, che negli Anni ’90 era diventato famoso per le televendite di gioielli, non certo conosciute per la qualità eccezionale dei prodotti. Ma se all’epoca era riuscito pure ad incantare il Cavaliere – sì, Silvio Berlusconi – che alzato il telefono come una normale massaia desiderosa di affari d’oro lo aveva invidato ad Arcore, beh, vuol dire che bucava proprio lo schermo.
“Mì aveva imitato“, ricorda Baracco: “Berlusconi ci aveva ricevuto improvvisando una televendita delle mie. Poi aveva acquistato braccialetti per le mogli dei suoi dipendenti”.
A Valenza dicevano – e forse lo sostengono ancora – che stava svendendo la professionalità degli artigiani orafi. Ma lui si considera un profeta in patria, snobbato, nonostante portasse “pullman di clienti”: “Ho fattto conoscere io Valenza…”. Ma tant’è, questione di punti di vista.
Con il boom dei compro oro, da qualche anno si aggira nuovamente nel centro di Valenza, dov’erano incominciate le televendite. Qualche capello in meno qualche chilo in più, ma sempre la stessa verve di allora, seppure un po’ più low profile. Così ad una trasmissione radiofonica un po’ sui generis chiama come un normale ascoltatore. La erre inconfondibile lo tradisce subito: è lui, è tornato! E cosa ti propone in diretta nazionale? Di vendere la carta igienica con la faccia dei personaggi antipatici, il motivo è chiaro. El ui stesso si sarebbe proposto di piazzare questo gadget trash. Una boutade in linea con lo stile goliardico della trasmissione (La Zanzara, Radio 24). Non è la prima volta che gli viene proposto di vendere altro che non fosse oro e gioielli: “Mi avevano chiesto di girare uno spot per una nota marca di batterie, dovevo ripetere ‘carica, carica, carica!’ (immaginate mente lo urla, come quando sbatteva i pugni per il lotto numero tre). E poi addirittura un’automobile…” Ma niente, non volle o non se ne fece nulla, chissà. Anni fa aveva lanciato un’altra idea: pagare per far leggere i giornali. “Free press? Acquistare i giornali? Sarebbe una grande idea di marketing dare un euro insieme alla copia, come promozione al contrario”. Anche in quel caso l’avangiardia commerciale non venne presa in considerazione. Meglio l’oro, meglio Valenza tutta la vita.