Tortona si colora di rosa e impazzisce per il Giro. E per Gaviria
“Siete la città più calda del Giro”, urla lo speaker. E la folla impazzisce, e agita le ‘manone rosa’, e balla al ritmo della musica, resta incantata quando sulla linea del traguardo sfilano le modelle con le quattro maglie. Le scuole salgono sul palco della premiazione felici, gli occhi dei bambini brillano come se avessero appena conquistato la maglia rosa, non c’è una sola persona che non abbia anche solo un cappellino con il colore della corsa che celebra le 100 edizioni, e Tortona può dire che in questa edizione c’è ed è protagonista assoluta. E Gianluca Bardone, il sindaco, si commuove quando riceve il labaro del Giro da Vittorio Adorni: un pezzo da collezione, una pagina di storia, ci fosse stato un misuratore di passione, oggi, avrebbe sfondato ogni record. Perché il Giro è questo, festa di gente, emozione di popolo. E’ amore infinito: lo slogan sembra scritto apposta per Tortona, per la terra dei Campionissimi, per una provincia che è stata culla del ciclismo, e della federazione, e sta riscoprendo che le due ruote permettono di pedalare verso grandi tragiardo, e sono promozione del territorio.
Folla fin dal mattino, nonsotante gli scrosci di pioggia. E quando il sole illumina la scena, smentendo anche le previsioni, l’Open Village è invaso, e c’è folla per applaudire le bellezze in bicicletta e il gruppo che anticipa i corridori, e lo fa con bici d’epoca e abbigliamento in tema. Come se, da un momento all’altro, dalla curva che immette del rettilineo finale, sbucassero prima Giovanni Cuniolo, e poi Costante Girardengo, e Fausto Coppi con i suoi ‘angeli’. C’è anche la squadra del rinato Cva al via di questa ‘corsa’ sui 18 chilometri finali, antipasto del Giro e de La Mitica, e anche Beppe Conti rende omaggio al Circolo Velocipedisti Alessandrino. Già alle 15, quando mancano ancora due ore all’arrivo e su radio Rai Emanuele Dotto riesce a unire ciclismo e calcio, a parlare anche dei Grigi. Le persone conquistano posizioni sui 450 metri del rettilineo finale, e anche oltre il traguardo, in corso Cavour e difendono quello spazio prezioso. Gli animatori alzano l’intensità dell’attesa, sugli schermi si segue l’andamento della tappa, i tre fuggitivi raggiunti, il gruppo compatto. “Sono a Pontecurone” e l’orologio segna le 16.40. “Mancano 4 chilometri”. Scatta Pozzato e c’è chi sogna la prima vittoria di un italiano proprio a Tortona. Raggiunto anche lui. Esplosione di tifo quando i corridori sono in cime al rettilineo finale. Agli ultimi 100 metri Fernando Gaviria è ancora 10°, prima di vincere la volata più bella. A Tortona forse l’ultima occasione per i velocisti, il colombiano, con tv di stato al seguito, la sfrutta per il poker in questo Giro 100. Doccia di spumante sotto il palco, anche quando sale Tom Dumoulin, l’olnadese che la indossa da 6 giorni. C’è un premio speciale, che ricorda Marco Giorcelli, giornalista, direttore del Monferrato, cronista di sport innamorato del ciclismo: conta l’onestà, l’impegno, contano i gesti, lo vince lo spagnolo Mikel Landa. Alle 18 c’è ancora la folla all’arrivo, a Tortona la festa continua fino a domenica, c’è Assaggio Tortona in via Emilia, con stand affollattismi, ci sono i menù in piazza Duomo e i piatti a tema in molti locali. C’è una città in rosa che ha vinto la sua sfida. E passa il testimone a Castellania, dove domani mattina l’Open Village aprirà alle 9.30, ci saranno mostre, ci sarà Riccardo Guasco che dipinge il suo murale, la sua “Cappella Sistina’ del ciclismo, ci saranno stand di prodotti, alle 12.30 arriveranno i corridori alle 13.30 ci sarà la partenza piedi a terra, con andatiura lenta fino a Carbonara, dove sarà il via ufficiale, verso Oropa e la ‘Montagna Pantani’. Ci sarà Fausto, perché tutto parla di lui: il Giro celebra il più grandi di sempre, figlio di una terra che ha dato tanto al ciclismo e con il ciclismo si sta costruendo una immagine vincente. Da Campionissimi