Marika Santoni, quando giocare con l’arte è una cosa seria
Tra i gatti di Marika Santoni, nati dall’ammirazione per le sculture da viaggio di Bruno Munari e dalle mostre a domicilio di Guglielmo Achille Cavellini. Sabato, alle 18, l’artista veronese inaugura la sua personale ‘Giocare è una cosa seria’, presso il Lab Al51 di via Trotti 51. Sul tema della parola gatto ha realizzato 116 opere, tutte di piccole dimensione (12,5×17,5 cm) perché devono essere facilmente trasportabili. I diversi nomi, l’‘Impiegatto’,il ‘Coniugatto’,il ‘Gattolico’ e così via, richiamano alla celebre frase di Bruno Munari che dà il titolo alla mostra: ‘giocare è una cosa seria’. Saranno esposte anche tre sculture inedite della serie ‘Trame’, che costituiscono un esempio originale di arte povera. Marika Santoni ha utilizzato materiali di scarto, ripresi e nobilitati nella lavorazione artistica. In questo caso, ferro zincato e pvc colorato inglobati dentro a degli intrecci metallici. La mostra rimarrà aperta fino al 28 maggio. Si può visitare dal martedì al sabato, dalle 16 alle 20. Chiusa alla domenica e al lunedì.