Le parole di Sensibile: responsabilità, rispetto, esclusività
Il nuovo ds: "Trovare equilibrio tra il mio entusiasmo e un ambiente ferito"
Il nuovo ds: "Trovare equilibrio tra il mio entusiasmo e un ambiente ferito"
Pasquale Sensibile al posto di Giuseppe Magalini La svolta in 24 ore. proprio come era accaduto per la panchina. Luca Di Masi non ha paura di cambiare: se serve, per la sua Alessandria, lo fa, anche quando mancano 90 minuti alla fine di un campionato che sembrava vinto e che adesso non dipende più solo dai Grigi. Il licenziamento annunciato lunedì, proprio mentre l’ex del Novara risolve il suo rapporto in scadenza con il Trapani, durato, in effetti, solo quattro mesi. “Una stagione singolare per me: il 1° agosto un club che aveva sfiorato la A ai playoff mi chiama per sostituire un collega, ma dopo quattro mesi il rapporto finisce. Il 1° maggio l’Alessandria mi chiama per affidarmi la squadra, per questo finale e per i prossimi due anni”. Una svolta che Sensibile, 45 anni, 15 da dirigente, ha condiviso, quasi minuto per minuto, con il suo ‘maestro’ Walter Sabatini, con cui ha lavorato al Palermo e alla Roma. “Molto più di un maestro e di un amico: non c’è giornata che non si concluda con una telefonata, ieri, poi, con un piacere doppio, per raccontargli la firma e il mio primo giorno all’Alessandria e per fargli gli auguri di compleanno”. Che Sensibile fosse il prescelto per il prossimo campionato si intuisce dalle parole del presidente. Ma non c’è stato alcun incontro, meno che mai una firma, prima della gara a Tivoli, anche Sensibile ci tiene a sottolinearlo. Perché fa parte anche questo di quel ‘rispetto’ che il figlio d’arte mette al primo posto, nel calcio e nella vita. Dopo il pareggio con la Lupa Roma, dopo l’ennesima occasione mancata, Di Masi ha scritto a Sensibile, i due si sono visti domenica per l’accordo, ieri il divorzio da Magalini, oggi la presentazione, ma il ds è già operativo dal mattino. “Arrivo in un ambiente che so essere disorientato, amareggiato e anche arrabbiato. E capisco anche che potrebbe sembrare fuori luogo dire che, da parte mia, invece, c’è entusiasmo per essere stato chiamato da Di Masi, per avere questo opportunità. Il primo sforzo sarà proprio quello di trovare il giusto equilibrio tra la voglia, mia, di portare positività e le sensazioni della piazza che sono diverse. Il primo sforzo sarà proprio questo: ho trovato una squadra che, anche se abbattuta per quanto è successo a Tivoli, ci crede ancora e so che darà tutto. L’ho capito parlando e guardando negli occhi i giocatori. In tutti, anche nello staff, c’è la consapevolezza di avere ancora una opportunità e di giocarsela fino in fondo. Io sono di avere una responsabilità, che mi assumerò sempre, perché – insiste Sensibile – questo è il mio modo di vivere il calcio. In cui metto sempre un’altra parolina, che considero fondamentale, e che è ‘esclusività’: da questo momento tutti i miei sforzi, il mio impegno, il mio lavoro saranno esclusivamente dedicato all’Alessandria, al meglio per i Grigi”. Fino alla gara con il Pontedera mette al bando una parola. “Fino a sabato sera non voglio sentire pronunciare la parola playoff. Per quattro giorni deve resatare fuori dai pensieri e dai discorsi”. Ma se non dovesse bastare l’ultimo atto questa Alessandria è in grado di giocare i playoff? “La è più di tutte”. Eredita una rosa anche con contratti lunghi e onerosi. “Quando si arriva in una società, si eredita quello che è stato costruito. Poi si lavorerà per modificare e intervenire, ma non si critica ciò che si trova. Ci tengo a dire che da questo momento questi giocatori sono i miei giocatori, questo staff è il mio staff. Sarà una delle poche volte in cui mi sentirete parlare in prima persona, preferisco sempre il ‘noi’. Ecco, credo che il messaggio giusto sia uno solo: questo è il mio gruppo di lavoro, da adesso in avanti, per quattro giorni, anche per più, se sarà necessario. Ha ragione il presidente, la stagione non è finita”