Pillon: “Una gara da chiudere. Ingenuità enorme sul gol”
Avesse potuto, Bepi Pillon, sarebbe sceso in campo lui: nell’azione del pareggio si è sbracciato, dalla panchina, indicando con il dito di badare a Gigli, l’unico capace di colpire di testa tra tutti i giocatori della Lupa. “Ho urlato perché lo sapevamo bene che poteva essere una soluzione da evitare. Avevamo anche provato quel tipo di palla inattiva, avremmo dovuto essere preparati e, invece, abbiamo commesso una ingenuità enorme, che ci è costata cara”.
L’effetto del cambio in panchina è svanito in fretta. E anche questo è un sintomo negativo. Soprattutto, una carenza di personalità difficile da giustificare in una squadra che dovrebbe avere esperienza da vendere. “Le abbiamo provate tutte per vincere la gara, ma sarebbe stato fondamentale essere più ordinati in campo, perché l’ansia porta a niente. Una gara – sottolinea ancora il tecnico – che abbiamo iniziato bene, in vantaggio dopo 9 minuti, e che però non siamo mai stati in grado di chiudere. Anche se le occasioni le abbiamo create. Penso a Gonzalez già nel primo tempo e anche all’inizio della ripresa, e anche alla traversa colpita da Celjak. Non si può dire che non ci abbiamo provato, ma non con la necessaria lucidità. E, nel finale, abbiamo rischiato anche di perderla”. Perché Bocalon solo nell’ultimo quarto d’ora? “Era una scelta preparata, giocare con tutti e tre gli attaccanti nel finale per trovare il colpo del ko. Nel finale solo tre difensori e molto offensivi, perché anche Nicco e Marras hanno queste caratteristiche, ma non è bastato”. Anche perché l’unica occasione, nonostante questa abbondanza di attaccanti, l’ha avuta un difensore, Celjak. “Non era certo un campo facile per fare gioco, ma non è un alibi, perché quando l’ansia prende il posto della lucidità si rischia di ottenere nulla”. Cosa ha detto alla squadra negli spogliatoi? “In questo momento è meglio tacere, c’è una tale frustrazione – insiste il tecnico – che sarebbero parole inascoltate”. Lo farà lunedì alla ripresa degli allenamenti e non sarà facile preparare una gara che può servire a nulla, per un primato che sa di beffa. “Il campionato non è ancora chiuso. Anche in fondo i giochi sono ancora aperti. Noi dobbiamo solo battere il Pontedera, vincere come non abbiamo fatto, invece, a Tivoli. Almeno la nostra parte facciamola fino in fondo”. Anche se tutte le volte che l’Alessandria ha avuto una opportunità di chiudere il campionato, le ha sempre sprecate, e in malo modo, e il pareggio contro la Lupa Roma. Pillon non ha responsabilità particolari, certo, anche se i cambi, pure per lui, sono prevedibili. “Ho cercato di aggiungere forze fresche, più vivacità, anche più peso in avanti. Evacuo, comunque, ha fatto la sua parte in area di rigore”. Di certo, con il Pontedera, mancheranno in molti sugli spalti. il credito di fiducia e di speranza, per moltissimi, si è esaurito e questo pesa forse ancora di più di una promozione mancata. Pillon prova a restare aggrappato alle ultime chance, il popolo grigio, con ancora più ragione, ha esaurito il bonus.