Delusione atroce, il pareggio è una condanna annunciata ai playoff
Il Livorno batte la Cremonese, i Grigi riescono solo a pareggiare con la Lupa: primato che serve a nulla
Il Livorno batte la Cremonese, i Grigi riescono solo a pareggiare con la Lupa: primato che serve a nulla
L’occasione per il sorpasso gettata al vento. La partita della vita giocata come se fosse una partita come tante altre, a classifica già sicura. Invece questa è, almeno dovrebbe essere la gara che vale una stagione, l’opportunità per riprendersi ciò che è stato tuo en che sciaguratamente hai consegnato alla Cremonese. Il Livorno ha fatto il suo dovere, i Grigi no: questa è la differenza, questo toglie ogni valore ad un primato ritrovato, ma solo effimero.
LE SQUADRE
La prima volta di Felice Evacuo dall’inizio. L’unica variazione nella formazione dell’Alessandria rispetto alla gara con il Renate: torna la coppia da promozione, Gonzalez con l’ex Parma, al posto di Bocalon. Tutti gli altri confermati, anche Piccolo, che ha saltato i primi due giorni di allenamento. Nella Lupa Roma confermato il 4–3-1-2 con Mastropietro avanzato a far coppia con Iadaresta.
LA PARTITA
C’è solo un colore allo stadio ‘Galli’, il grigio: oltre 120 sugli spalti, il coro inizia ancora prima dl fischio d’inizio. E si alza al 9′, quando Felice Evacuo trasforma il rigore concesso per intervento falloso di Rosato su Iocolano, che con un dribbling entra deciso in area. Trasformazione di mestiere, il 32 guarda fisso Brenec e manda la palla dalla parte opposta. Pillon esulta e poi ricomincia a correre da una parte all’altra dell’area tecnica e anche oltre, e urla, e dà consigli, scatenatissimo, potesse giocherebbe lui. Al 21′ ripartenza su un errore della difesa romana, il sinistro di Gonzalez trova tutto il corpo di Bremec a respingere. L’Alessandria sembra poter gestire, ma al 37′ l doccia gelata: punizione dalla trequarti destra, dalla panchina Pillon indica alla squadra dove potrebbe inserirsi Gigli, ma né la difesa, né Vannucchi lo stanno a sentire e Gigli arriva da dietro, pareggia. Un concorso di colpa, inconcepibile e imperdonabile. Sempre, soprattutto in questa partita.
Inizio ripresa: botta e risposta di errori. Al 3′ Mastropietro si beve Sosa e incrocia, con Vannucchi fuori causa e la palla sfila di un nulla sul fondo. Capovolgimento, contropiede alessandrino, Gonzalez è libero di infilare Bremec, ma alza sulla traversa. A metà tempo Pillon decide che è il momento di cambiare. Aspetta ancora una punizione da buona posizione, centrale, sperando in una trasformazione vincente. Dopo un tiro ciabattato, è il momento di Rosso. Al 28′ Nicco, appena entrato, si fa largo in area, il tiro è deviato e sarebbe angolo, ma interviene, male, di testa, Gonzalez e non è neppure angolo. Pillon prova il 4-3-3, fuori Barlocco e dentro Bocalon, tutti e tre gli attaccanti in campo. Minuti 35′ e si capisce che c’è una maledizione: dopo un batti e ribatti, colpo di testa di Celjak, ma la traversa nega raddoppio e sorpasso. E i minuti scorrono. Al 1′ di recupero Vannucchi tiene ancora in vita la squadra con una parata su Celli, autore di una ripartenza che siede la difesa. Finisce qui
Lupa Roma – Alessandria 1-1
Lupa Roma (4-3-1-2): Brenec (41’st Brunelli); Cafiero, Rosato, Gigli, Sfanò; Corvesi, La Camera, Garufi; Mazzarani (34′ st Celli); Mastropietro (26’st Baldassin), Iadaresta. A disp.: Valotti, Proia, Fofana, D’Agostino, Aloi,Schicchitano, Antonlli, Cavagna. Svidercoschi. All.: Di Michele
Alessandria (4-4-2): Vannucchi; Celjak, Sosa, Piccolo, Barlocco (29’st Bocalon); Marras, Cazzola (27’st Nicco), Branca, Iocolano (22’st Rosso); Gonzalez, Evacuo. A disp.: La Gorga, Manfrin, Mezavilla, Piana, Fischnaller, Gozzi.All. Pillon
Arbitro: Dionisi de L’Aquila
Assistenti: Cipressa di Lecce e Loni di Cagliari
Reti: pt 9′ Evacuo (rig), 37′ Gigli
Nte: Giornata di sole, ventosa, terreno in condizioni precarie. Spettatori: 300 circa.Ammoniti: Gigli, Cazzola, Barlocco, Mazzarani, Celjak per gioco falloso Angoli: 11-0 per l’Alessandria.Recupero: pt 2′, st 6′ In tribuna Andrea Agostinelli e Claudio Icardi