Livorno a Di Masi: “No a sollecitazioni e appelli morali”
La risposta dei labronici all'appello del presidente dei Grigi. Multa per i palloni nascosti
La risposta dei labronici all'appello del presidente dei Grigi. Multa per i palloni nascosti
La Cremonese ha parlato per prima, mettendo tutti a tacere: silenzio stampa di tutti i tesserati nelle ultime due settimane di campionato, una decisione approvata non solo dalla tifoseria (la stessa che, in occasione della gara con l’Alessandria, aveva esposto lo striscione ‘indegni’) e, anche, dagli organi di informazione. Ieri la replica del Livorno alle parole del presidente dell’Alessandria Luca Di Masi che, a fine gara, in sala stampa, ha parlato alle coscienze dei giocatori del Livorno. Molto diretto, senza troppi giri di parole. “La partita di sabato prossimo sarà, davvero, sotto gli occhi di tutti. Anche in Lega Pro si parla tanto di scommesse: sabato ci sarà la diretta tv, tutti la vedranno e credo che sarà una grandissima vittoria per il calcio onesto in cui io credo. Perché qui si tratta di coscienze, di ciò che ci portiamo dentro per tutta la vita. Io sono convinto che i giocatori del Livorno la giocheranno al massimo e il loro pubblico continuerà ad essere orgoglioso di una squadra che, a ragione, si considera forte almeno come l’Alessandria e la Cremonese, e non è coinvolta nella lotta primato solo per alcuni infortuni nel corso della stagione”. Un appello che sta dividendo la tifoseria, sui contenuti e sull’opportunità. Bocciato, però, dal Livorno, in una nota stringata di ieri pomeriggio. “In riferimento alle dichiarazioni del presidente dell’Alessandria dopo la gara con il Renate, il Livorno Calcio ritiene opportuno e doveroso affermare di non avere bisogno di sollecitazioni o appelli morali da parte di nessuno”. Su questo argomento, la società labronica, che sembra ormai ad un passo dal cambio di proprietà (da Aldo Spinelli a Primo Salvi a capo di un gruppo inglese), ha deciso che non si pronuncerà più. “Su questo argomento non ci sarà alcuna dichiarazione da parte dei tesserati del Livorno”. I Grigi parlano con il lavoro sul campo, mentre il giudice sportivo sanziona con 1500 euro la società per “comportamento antisportivo”, per i palloni ‘spariti’ quando la squadra era in vantaggio. I servizi completi sul Piccolo in edicola