La patria delle ciliegie fa i conti con la gelata
La 'precoce' si sarebbe raccolta a maggio: gravi danni
La 'precoce' si sarebbe raccolta a maggio: gravi danni
Se tutto fosse andato come il meteo lasciava presagire, ai primi di maggio avremmo avuto sulle nostre tavole le pregiate ciliegie di Rivarone, che qui chiamano ‘le precoci’ proprio perché maturano in anticipo. Quest’anno, purtroppo, non lo faranno neppure in ritardo, a causa di una improvvisa gelata succeduta ai giorni di (perfin esagerato) bel tempo. Nella fascia pianeggiante del paese, in prossimità del Tanaro, il freddo intenso ha arrecato danni difficili da calcolare. «Lì ho cento piante e da nessuna potrò raccogliere» racconta Giancarlo Guasco, uno dei produttori più significativi di un paese la cui economia poggia molto sulle ciliegie, soprattutto di qualità Giorgia e Burlat. «Invece di essere verdi, ora sono di color marrone: sembrano olive» chiosa Guasco, rammaricato. Per fortuna, le coltivazioni collinari sono state preservate, la qual cosa può consolare ma non abbastanza, perché il gelo, laggiù, ha compromesso anche il raccolto di pesche, albicocche, pomodori…