Isetto: “Episodio inspiegabile. Il nostro girone di ritorno allarma”
Solo l'allenatore in sala stampa. E, fuori, sale la protesta dei tifosi
Solo l'allenatore in sala stampa. E, fuori, sale la protesta dei tifosi
C’è un silenzio assordante attorno ai Grigi. Anche se dagli spalti la Nord urla la sua rabbia, e continua a farlo anche nel dopo gara, con il Moccagatta ‘blindato’, anche i giocatori restano dentro e le forze dell’ordine sono in assetto antisommossa, e però la sommossa, purtroppo, c’è già stata. Quella che non si voleva proprio, in classifica. Silenzio, anche se parla Isetto, l’unico, perché nel momento in cui sarebbe fondamentale avere più voci, per andare oltre la delusione e l’incredulità, solo il tecnico arriva in sala stampa e si prova anche a sostenere (non Isetto certo) che Bruno non avrebbe dovuto prendere quel pallone che Vannucchi non rilancia, e non avrebbe dovuto toccarlo a Gullit che, a sua volta, non avrebbe dovuto segnare. Premesso che il 2-1 della Giana è regolare, una domanda: quale sarebbe stata la reazione se la stessa nefandezza l’avesse fatta, dall’altra parte, Viotti, e i Grigi avessero segnato? Tutti avrebbero esultato, senza attacarsi al fair play, fuori tempo e luogo, perché, per quanto assurdo nella dinamica, il gol è valido. Lo ammette pure Isetto, che prova anche a spiegarlo, l’episodio incriminato, “il ragazzo (Vannucchi, ndr) ha sentito un fischio dagli spalti e si è fermato”, ma sa bene, il tecnico, che regge poco, anzi nulla. Soprattitto non nega i problemi, “è vero, nel girone di ritorno il rendimento è ben diverso dall’andata. E prepoccupa”. Soprattutto preoccupa l’atteggiamento, dopo aver subito, in quel modo, l’1-2. “Sono quei tre gol subiti con un atteggiamento da resa anticipata che sono inaccettabili. Atteggiamento, lo ammetto, censurabile”. La squadra non sale più per mettere l’avversaio in fuorigioco, la squadra si fa infilare. La squadra non deve più cambiare pelle, e qwuesto dovrebbe diventare tassativo. “Nel primo tempo, tutto sommato, il 3-4-3 ha funzionato. Nella ripresa – aggiunge l’allenatore – assolutamente no, evidentemente perché non è un modulo a noi congeniale. Non è fatto per noi”. Peccato, però, che per avere la certezza si debba subire una umiliazione come quella di oggi, che pesa come un macigno . “Questa notte nessuno di noi riuscirà a prendere sonno così facilmente. Adesso Carrara diventa ancora più impegnativa”. Se non dormono i giocatori, figuriamoni i tifosi. Che vogliono la B e dopo la prova di oggi hanno ragione, invece, di preoccuparsi. Perché di regalare campionati agli altri non ne vogliono più sapere