I detenuti nascondono cellulari, cartina del porto di Genova e di altre località liguri
La magistratura apre un'inchiesta. La perquisizione martedì: quaranta persone prestano servizio insieme agli operatori (ogni giorno a gruppi di quattro)
La magistratura apre un'inchiesta. La perquisizione martedì: quaranta persone prestano servizio insieme agli operatori (ogni giorno a gruppi di quattro)
Perquisizione a sorpresa ieri negli spogliatoi di Amag Ambiente. Obiettivo? Il controllo dei luoghi dove sono soliti prestare servizio i detenuti. E la sorpresa non si è fatta attendere. Per la precisione, sono stati trovati quattro cellulari nascosti all’interno del quadro elettrico e dietro i termosifoni. Non solo. Qualcuno deve aver occultato anche una piantina del porto di Genova e informazioni dettagliate su altre località liguri. Oltre a un duplicato di una chiave. A cosa servivano i telefoni? Chi li ha nascosti? Perché qualcuno ha stampato e poi messo al riparo da occhi indiscreti i documenti del porto e di altre cittadine della vicina Liguria? Preparavano la fuga? O forse altro? Sono domande a cui dovranno trovare una risposta gli inquirenti. L’azione è stata eseguita dagli agenti della Polizia Penitenziaria. Dagli ambienti del carcere confermano il controllo, che ha avuto esito positivo, e null’altro. Ma il problema rischia di avere una eco che valica i confini della nostra provincia. Sulla base di una convenzione firmata con l’amministrazione comunale e l’azienda di raccolta rifiuti, una quarantina di reclusi prestano servizio di volontariato per le strade alessandrine. Ma anche in Amag Ambiente, a gruppi di quattro. La perquisizione ha interessato anche gli armadietti che i detenuti utilizzano insieme ai dipendenti, e tutti i luoghi a cui hanno accesso. Sempre in base alla convenzione, a vigilare su di loro sono i tutor di Amag. La documentazione è al vaglio della magistratura.