Ozpetek ritrova le sue radici a Istanbul. Un messaggio contro i pregiudizi
Ancora una prima nazionale per il circolo del cinema Adelio Ferrero che giovedì, alle 21,15, propone il film ‘Rosso Istanbul’ di Ferzan Ozpetek nella sala Kubrick del Kristalli. La pellicola sarà presentata da Roberto Lasagna, che coordinerà il dibattito al termine della proiezione. Tuba Büyüküstün, Nejat Isler, Mehmet Günsür, Cigdem Onat e Serra Yilmaz sono gli attori principali, tutti turchi, di questo film, tratto dall’omonimo romanzo autobiografico di Ozpetek. Proprio come nel libro, anche nella pellicola il protagonista è un affermato regista turco che un giorno decide improvvisamente di tornare nella capitale turca, dove è nato ed è cresciuto, e qui si troverà di fronte a non poche sorprese. Rivede sua madre, che nella fragilità della vecchiaia e della malattia ha scoperto un colore, il rosso, simbolo di un nuovo amore. Soprattutto si immerge nei ricordi, dalla nonna ‘principessa ottomana’ alle zie zitelle, ma libere e piene di vita, dalla mamma bellissima e malinconica con i suoi segreti, sposatasi due volte, al padre scomparso per anni e poi riapparso, fino al primo amore, dolce e proibito. Il film segna una svolta importante nel cinema di Ozpetek. Dopo otto lavori realizzati tutti in Italia, ora sceglie di tornare agli esordi della sua carriera, all’epoca di opere come ‘Il bagno turco’ e ‘Harem Suare’. Forse è fondamentale il desiderio di riconsiderare il rapporto tra Occidente e Oriente, dopo i drammatici mutamenti avvenuti in questi anni. Ed è anche un modo per guardare dentro sé stessi, alla propria formazione culturale e professionale, divisa tra Italia e Turchia. ‘Rosso Istanbul’ è sicuramente un grande omaggio alla propria terra natale, alle proprie origini, tracciato nel segno della nostalgia di quello che si era contrapposto al presente. Gli anni dell’adolescenza diventano il periodo della spensieratezza e della purezza, lontani da compromissioni e delusioni.
Ma il lavoro di Ozpetek è anche un messaggio contro l’odio e i pregiudizi, in un momento in cui tra Occidente e Oriente rischiano di alzarsi barriere che appartengono ad altre epoche. I nuovi muri non possono che riuscire insopportabili a un raffinato uomo di cultura come Ozpetek, che appartiene a entrambi questi mondi.