Braglia: “Fiducia in questa squadra. Fino al 42′, sembrava un cimitero”
Il tecnico elogia la prova dei suoi giocatori. "Noi non abbiamo paura. L'ambiente sì"
Il tecnico elogia la prova dei suoi giocatori. "Noi non abbiamo paura. L'ambiente sì"
Il campo dice che sarà, sempre più, duello a distanza tra Alessandria e Cremonese. I Grigi che riprendono a correre, i grigiorossi che vincono un altro scontro diretto e allontanano le terze: Livorno ora a -9 dalla vetta e Arezzo a -10. Lo scontro diretto in terra toscana racconta di ospiti più ordinati e padroni di casa arruffoni. E conferma, se ancora ce ne fosse bisogno, che contro i Grigi fanno tutti la partita della vita e l’intensità cambia. Sarà così fino alla fine, Braglia e i giocatori lo sanno, e sono preparati. Il tecnico vorrebbe che anche l’ambiente lo fosse, “invece fino al 42′, alla rete del vantaggio di Fischnaller, sembrava di stare al cimitero”. Un commento che contrasta, e radicalmente, con quanto afferma, invece, Luca Fiasconi, allenatore del Tuttocuoio. “Fin dal riscalmento si è capito quanto la gente fosse con la squadra. Una prova di grande maturità, intelligenza e attaccamento ai colori: chi si aspettava qualche mugugno, ha sentito solo calore, incitamento, passione. E questo una squadra lo percepisce. E aiuta tantissimo”. Nel paese di 50 milioni di ct, dove si discute di giocatori, gol e rigori, e ci sono centinaia di pareri diversi, non stupisce che ci sia differenza anche nel valutare il pubblico. Braglia resta convinto della sua lettura. “Sono felice per per loro, per i ragazzi. E per noi, tutti, perché ce lo meritiamo”, insiste analizzando prestazione e risultato. “Se il Tuttocuoio si è visto poco e noi non abbiamo rischiato il merito, insisto, è dei ragazzi, perché l’avversario era reduce da due vittorie pesanti, in casa della Giana e con la Carrarese”. Certo, la rete al 42′ ha scacciato tutte le paure. “Noi non abbiamo paure. Piuttosto, l’ambiente esterno. E questo è un rompimento: io sono arrivato quest’anno e ho un carattere menefreghista di quanto accade intorno. Credetemi, dà fastidio la mancanza di fiducia nei propri giocatori. La critica ci sta, sia chiaro, ma dopo due sconfitte, e giocando in casa, la gente ci deve dare una mano per riprendere il cammino. Fino al 42′ sembrava di essere al cimitero. Eppure, dovete darmi atto che io da tempo ripeto che questa squadra va seguita e aiutata, che più gente viene allo stadio, meglio è”. Come da Sosa, un invito a tenere, tutti un altro atteggiamento. “Se vogliamo vincere questo campionato dipende anche da voi”. Sbaglia, però, Braglia a parlare di malafede: caso mai di critica, che in fondo, però, anche il tecnico pare aver condiviso, almeno nei fatti, visto che Gozzi e Iocolano, due giocatori poco incisivi a Cremona, oggi sono rimasti in panchina.