Un viaggio nel mondo arabo per i bambini della scuola Morando
Consluso il percorso di educazione interculturale: "il viaggio per loro ha significato soprattutto scoperta di realtà non note, compresa quella della moschea"
Consluso il percorso di educazione interculturale: "il viaggio per loro ha significato soprattutto scoperta di realtà non note, compresa quella della moschea"
Il viaggio è stato proposto come un’avventura di conoscenza nella complessità di un territorio in alcune parti sconosciuto, per avvicinare alla cultura, alla personalità degli arabi dai numerosi volti, per scoprire la loro affascinante lingua e le numerose parole che ha depositato nella lingua italiana. Guida immaginaria del viaggio è stato il leggendario personaggio di Giuha, che nei paesi Arabi ha un’origine antichissima (IX secolo circa) ed è tuttora molto in voga sia negli ambienti popolari sia in quelli intellettuali, essendo un’inesauribile fonte di saggezza e di divertimento.
Le attività hanno compreso la presentazione dell’alfabeto arabo e un viaggio tra le parole di origine araba, un viaggio attraverso le immagini, i suoni e i colori di Giuha in Egitto, in Marocco, in Tunisia, la visita alla Moschea cittadina e la discussione sulle differenze e somiglianze tra alcuni aspetti delle pratiche religiose musulmana e cattolica, la lettura bilingue e l’attività musicale e corporale, la documentazione del viaggio attraverso un cartellone riassuntivo.
“Tutti i bambini sono stati affascinati da questo viaggio che per loro ha significato soprattutto scoperta di realtà non note, compresa quella della moschea. Per due di loro, nati qui ma di origine marocchina e tunisina, ha significato soprattutto valorizzazione, occasione per far conoscere agli altri le loro competenze in materia – dice Rosmina Raiteri – È stato anche un riscatto atteso e richiesto esplicitamente al conduttore da uno dei bambini : voleva che dimostrasse che la Tunisia non è un paese sporco e brutto come aveva detto un suo compagno ed è stato soddisfatto. Per quanto riguarda gli obiettivi, secondo le insegnanti è stato pienamente raggiunto quello dello stimolo alla curiosità, parzialmente raggiunti gli altri, un po’ elevati rispetto alle capacità di apprendimento dell’età degli alunni”.