L’impianto di cremazione si fa, assegnati i lavori
Sarà una associazione temporanea di imprese formata dalla Altair srl di Domodossola, dalla Edilver srl sempre di Domodossola e dalla Schena Arte Marmo srl di Sondrio a costruire e a gestire limpianto di cremazione delle salme che sorgerà accanto al cimitero nuovo di Serravalle Scrivia
Sarà una associazione temporanea di imprese formata dalla Altair srl di Domodossola, dalla Edilver srl sempre di Domodossola e dalla Schena Arte Marmo srl di Sondrio a costruire e a gestire l?impianto di cremazione delle salme che sorgerà accanto al cimitero nuovo di Serravalle Scrivia
La decisione è stata presa ufficialmente ieri, quando è terminato il lungo iter per l’assegnazione dei lavori con la procedura del project financing. La proposta di realizzazione della struttura era arrivata lo scorso giugno, proprio dall’Ati guidata dalla Altair srl. L’amministrazione comunale aveva deciso di aprire un bando per trovare l’offerta più vantaggiosa.
Alla gara avevano partecipato l’Ati e la Ad Progetti srl di Napoli. La commissione giudicatrice ha però giudicato migliore il progetto di Altair, Edilver e Schena Arte Marmo, sia dal punto di vista tecnico sia da quello economico. L’associazione di imprese si è infatti impegnata a versare l’8 per cento del fatturato come canone annuo (il bando richiedeva un minimo del 5) e a fare uno sconto del 65 per cento sul costo delle prestazioni ai residenti di Serravalle.
Il gruppo Altair è nato nel 2006 con l’avvio del progetto di realizzazione del tempio crematorio di Domodossola, il primo in Italia ad essere costruito con la tecnica project financing. Le strutture attualmente realizzate e gestite dalla società sono, oltre a Domodossola, quelle di Trecate e di Acqui Terme.
Il tempio crematorio di Serravalle ha rischiato di essere bloccato dalla delibera con cui il consiglio regionale ha varato il “Piano di coordinamento per la realizzazione di nuovi cimiteri e crematori”.
Per quanto riguarda i crematori, il testo stabilisce i requisiti per la costruzione di un nuovo impianto, che deve realizzare almeno 1.200/1.300 cremazioni all’anno e avere un bacino di riferimento di almeno 5 mila decessi all’anno (equivalente a una popolazione di circa 500 mila abitanti). Si prevede inoltre una distanza minima da una struttura all’altra pari a 50 chilometri.
Requisiti che avrebbero impedito di portare a termine il progetto di Serravalle: la provincia di Alessandria ha 440 mila abitanti e già due tempi crematori, uno a Acqui Terme e uno a Valenza (quest’ultimo, peraltro, è recentissimo essendo stato inaugurato a febbraio). Ma la delibera regionale stabilisce che possono comunque essere autorizzati gli impianti di cremazione per la cui realizzazione, prima dell’entrata in vigore del piano, siano stati avviati dai Comuni procedimenti da cui derivino obblighi vincolanti. E con l’aggiudicazione della gara vengono a cadere tutti gli ostacoli.
L’area su cui dovrebbe sorgere l’impianto di Serravalle è di 3.700 metri quadrati, di cui 750 per l’edificio vero e proprio, 1.250 per i parcheggi e 1.150 di area verde. Il costo totale di costruzione dovrebbe aggirarsi sui 2,7 milioni di euro: 750 mila euro serviranno per la realizzazione dell’edificio e ben 780 mila per l’impianto di cremazione. Venti i mesi di lavoro necessari per il completamento della struttura.