Fallimenti, edilizia e immobiliare sono i settori più colpiti
Il 2014 è stato un anno orrendo per l'economia alessandrina con 142 fallimenti sentenziati, venti in più rispetto allanno precedente che già era stato considerato da dimenticare. E gli osservatori fanno notare che il numero sarebbe anche superiore se tutti gli operatori che hanno gettato la spugna avessero portato i libri in tribunale.
Il 2014 è stato un anno orrendo per l'economia alessandrina con 142 fallimenti sentenziati, venti in più rispetto all?anno precedente che già era stato considerato da dimenticare. E gli osservatori fanno notare che il numero sarebbe anche superiore se tutti gli operatori che hanno gettato la spugna avessero portato i libri in tribunale.
Il tutto in un contesto orribile per l’economia dell’alessandrino, con 142 fallimenti sentenziati, venti in più rispetto all’anno precedente che già era stato considerato da dimenticare. E gli osservatori fanno notare che il numero sarebbe anche superiore se tutti gli operatori che hanno gettato la spugna avessero portato i libri in tribunale. Per Novi Ligure è di 15 attività, due in più rispetto all’anno scorso, l’elenco dolente: si va dall’edilizia con la Arecco e la Catelvero, ai trasporti delle merci con la Bovone e Merlano e la Movisped. Nel settore del commercio al dettaglio di abbigliamento troviamo la Olympus e la Daniela Repetto. Nel campo della vendita degli autoveicoli e altro ha chiuso i battenti Sama, portandosi dietro anche l’Ovadese Cavanna Auto, storica concessionaria Fiat passata di proprietà nel 2013. A Pozzolo Formigaro hanno chiuso la Noli e la S.E Logistica. A Arquata medesima sorte per la Ant, che si occupava della produzione di prodotti per la panetteria, e la Corana Costruzioni.
Va tutto sommato meglio nell’Ovadese. Riferiti al centro zona le cessazioni definitive di attività per la Tipo Litografia Ovadese, la G System nel settore degli infissi e altro, e della Montecito, la società che ha gestito il marchio Le Club nella palestra di regione Carlovini. Ma anche in questo caso, specie nel settore del commercio al dettaglio, il turn over più serrato rispetto agli ultimi anni, nasconde le difficoltà ad andare avanti. Quello da poco concluso è stato poi l’anno della “crisi” della Policoop, la storica cooperativa ovadese del settore della ristorazione collettive e dei servizi sanitari, che è stata assorbita dal gigante bolognese Camst. A Tagliolo cessazione dell’attività per la Gp Soluzioni in legno. A Belforte è inattiva l’Edilerma, a Silvano d’Orba la Nives. A Capriata battenti chiusi per la Gruppi Meccanici Modulari, azienda del settore delle riparazioni speciali. A Basaluzzo è inattivo il Panificio Profilo.
Nel complesso in tutta la provincia sono l’edilizia e l’immobiliare i due settori colpiti maggiormente. Solo nel capoluogo di provincia stati 40 i fallimenti contro i 27 registrati nei due anni precedenti. Sembra un’altra epoca rispetto al 2007, periodo precedente alla grande crisi, quando i fallimenti registrati furono in tutto 23. Come nell’Ovadese, anche nel tortonese uno dei fallimenti più significativi riguarda un’aziende di bibite, la Abbondio che ha chiuso dopo 125 anni di attività. Venti nel complesso le chiusure, più del doppio rispetto all’anno precedente.