Storia, orgoglio e una passione inalterata dal 1971
Presidente da oltre quarantanni, Gian Franco Silvano è una delle anime e dei volani che fanno muovere il Tiro a Segno di Novi. E alla domanda su come si conservi inalterata la passione, risponde "Con la passione. Non è un gioco di parole ma la verità".
Presidente da oltre quarant?anni, Gian Franco Silvano è una delle anime e dei volani che fanno muovere il Tiro a Segno di Novi. E alla domanda su come si conservi inalterata la passione, risponde "Con la passione. Non è un gioco di parole ma la verità".
Come si fa mantenere inalterata una passione dal marzo 1971?
Con la passione. Non è un gioco di parole ma la verità. Iniziai ad avvicinarmi al Tiro a Segno durante il servizio militare in Marina, nell’allora Battaglione San Marco dove per prassi finivano spesso i dipendenti dell’Ilva. Vinsi qualche competizione sportiva e al ritorno mi parve normale avvicinarmi a questo sport che subito mi conquistò.
Fra i suoi allievi chi ricorda?
Tanti, ma posso dire di avere insegnato a sparare all’oggi ammiraglio Cavo Dragone che da studente negli anni Settanta venne da noi per iniziare a usare la pistola. Oggi è comandante del reparto interforze speciali Nato.
Come è cambiato il Tiro a Segno negli anni?
C’è stato un cambiamento epocale: quando iniziai la guerra era ancora presente nei ricordi delle famiglie e c’era diffidenza a far praticare discipline con le armi ai giovani. Oggi invece non dobbiamo praticamente fare opera di proselitismo perché la cultura sportiva è cresciuta e sono le famiglie a contattarci per i loro figli nonostante il nostro rimanga uno sport con costi alti fra equipaggiamento e armi.
Qual è l’anno che non scorderà?
Il prossimo! Bisogna sempre guardare avanti e nel 2015 inaugureremo il poligono a 50 metri, un’opera a cui abbiamo lavorato da più di dieci anni: è normale che tutta la società sia caricata per questa nuova struttura e in primavera faremo una grande festa di inaugurazione.
Tanti sono i titoli in bacheca…
Vantiamo atlete come Manuela Bergamo o Cristina Bottazzi che arrivarono a vestire la casacca della nazionale Juniores italiana negli anni Ottanta collezionando anche titoli italiani. Ma anche in questo periodo abbiamo ottimi tiratori come Claudio Parodi, fresco tricolore di specialità o Alice Fossati, 16 anni, una promessa del tiro nazionale.
Il complimento più bello?
Anni fa la moglie di un nostro neo tesserato accompagnò il marito nel nostro impianto e mi chiese dove fossero i bagni. A fine giornata mi si avvicinò per complimentarsi con noi: “A casa mia il bagno non è così pulito”. Fu un complimento che mi inorgoglì ma in effetti per noi l’impianto di via Lomellina è la nostra seconda casa al punto che mia moglie è abituata a vedermi uscire di casa per venire in queste stanze.
Le stanze, sono quelle cariche di storia e di orgoglio, due doti che se uno non le ha non se le può dare, per dirla alla Manzoni.