La Cittadella come “Museo Europeo”?
Questa è la prima proposta che arriva dal Movimento 5 Stelle nel corso della commissione consiliare dedicata alla fortezza alessandrina. Una relazione dell'assessore Ferralasco e dell'assessore Oneto sul nuovo incontro con l'Agenzia del Demanio avuta mercoledì... "La Cittadella non è in vendita" ribadisce la Oneto
Questa è la prima proposta che arriva dal Movimento 5 Stelle nel corso della commissione consiliare dedicata alla fortezza alessandrina. Una relazione dell'assessore Ferralasco e dell'assessore Oneto sul nuovo incontro con l'Agenzia del Demanio avuta mercoledì... "La Cittadella non è in vendita" ribadisce la Oneto
“Già all’interno del bando, pubblico, che si aprirà il 10 dicembre (con temine 10 maggio) – prosegue Ferralasco – dovranno pervenire proposte progettuali che contengano un recupero della struttura”. Ma questo non era abbastanza per l’amministrazione che ha iniziato ad avere perplessità chiarite poi nell’incontro di mercoledì. “Nel bando dovranno essere contenute le condizioni cui si deve attenere chi presenta una proposta progettuale e come amministrazione abbiamo ritenuto indispensabile sottolineare come le stesse, all’interno del bando, debbano essere frutto di un lavoro condiviso con tutta la città e con tutti i soggetti interessati”. Insomma la volontà è di redarre una “bozza” di bando attraverso un lavoro condiviso e partecipato, attraverso il contributo e le proposte di tutti, con “una serie di incontri calendarizzati con le associazioni”. Alcuni altri “cardini, senza deroghe” che sono emersi dal secondo incontro sono: “che il bando abbia come prima finalità quella del recupero della fortezza”, “che questi stessi interventi di recupero siano fissati con scadenze puntuali, così da non poter essere non fatti o tralasciati”, inoltre “che la gestione in concessioni dia la garanzia che la Cittadella resti un bene aperto sempre per tutta la città”. Un altro aspetto che non è stato trascurato “e che dovrà essere sempre approvato dall’amministrazione comunale” è quello relativo alle possibili destinazioni d’uso e a quelle non ammissibili (“come l’idea che diventi un centro commerciale o un secondo outlet!”). L’altro aspetto di novità, rispetto al percorso che originariamente era stato preventivato, è che l’amministrazione ha chiesto che il bando ottenga l’approvazione del Consiglio comunale, utilizzandolo come strumento “della città” per potersi esprimere. L’assessore Ferralasco ha sottolineato la disponibilità del Demanio ad accettare queste “condizioni”, questi “paletti”, visto che la stessa Agenzia del Demanio aveva definito in questi termini la propria azione, come “progetto di valorizzazione della Cittadella che sarà ovviamente portato avanti con il pieno coinvolgimento della città e del Mibac”.
Insomma quello che l’amministrazione chiede esplicitamente è un “contributo concreto” da parte delle associazioni e delle realtà a tutela della Cittadella con schede, note, proposte e idee. E tra le prime proposte per il futuro della Cittadella c’è quella che arriva dal Movimento 5 Stelle, dal consigliere Domenico Di Filippo. “Ora serve un piano di valorizzazione, che l’amministrazione non ha ancora fatto!”. E allora, “perché non affidare ogni singola palazzina che compone la Cittadella ad un Paese europeo, così che ogni nazione ci crei un proprio museo, finalizzato a fare diventare la nostra fortezza un ‘Museo Europeo’ che oltre a valorizzare il bene, passerebbe anche attraverso la valorizzazione della città e del territorio, portando turisti dai diversi stati come la Francia, la Germania, l’Inghilterra….?”. E l’aspetto “museale” di questo bene viene sottolineato e riportato all’attenzione degli amministratori cittadini anche dall’associazione La Cittadella 1728, da Enrico Patria, che sostiene proprio come nel progetto del Demanio manchi questo aspetto e questa destinazione a museo “almeno di una parte della Cittadella, se non tutta”. A dargli manforte è il presidente del Comitato in difesa della Cittadella Guido Ratti , che addirittura sostiene che gli spazi non debbano essere solo museali, ma anche veri e propri archivi. Lo stesso consigliere “affezionato” della fortezza alessandrina, Maurizio Sciaudone chiede che almeno il 50% sia destinato a organizzazioni a scopo culturale e museale. Dal fronte del Pdl, Sciaudone, arrivano però anche alcune critiche: “E’ da dopo il 1994, anno dell’alluvione che ci sono idee e progetti. Non capisco perché parliamo sempre e solo di privati. Un Consorzio pubblico, no?”. E aggiunge: “la vera questione è che la cittadinanza è legata alla Cittadella, mentre i politici no! Ma noi ci metteremo davanti agli ingressi se non si riuscirà a tutelare questo bene immenso che abbiamo, se l’intento è farlo diventare un outlet”. Sciaudone punta quindi alla proposta del Consorzio (come è stato fatto per altri beni del calibro della Cittadella) , dove un contributo e la richiesta deve essere rivolta alle grandi multinazionali presenti sul nostro territorio”. Insomma idee, proposte, tutto per salvaguardare un bene della città per il quale le associazioni si sono dette tutte disponibili ad impegnarsi già da domani, “per creare dei paletti giusti” da inserire nel bando, che garantiscano la giusta tutela. Uno tra i primi appuntamenti per creare uno “scheletro” di bando è per venerdì prossimo, 8 novembre.