Mozione in Comune sulla 194, 5 firmatari. La reazione: ‘Ritiratela’
Non Una di Meno e M5S. 'Alessandria come Verona. Pronti a scendere in piazza'
Non Una di Meno e M5S. 'Alessandria come Verona. Pronti a scendere in piazza'
Alessandria come Verona? Il testo della mozione, primo firmatario il presidente del Consiglio comunale Emanuele Locci, in alcuni passaggi è molto simile a quello approvato dai consiglieri veronesi alcune settimane fa. Oggetto: “Iniziative per la prevenzione dell’aborto e il sostegno alla maternità nel 40° anniversario della legge 194/1978”. Lla premessa è l’articolo 2 dello Statuto comunale, “la Comunità alessandrina pone a fondamento… la centralità della persona”. Poi una pagina in cui si evidenzia la necessità di approfondire “gli effetti sociali e culturali prodotti da questa legge e rilevare alcuni punti di mancata applicazione”. Per arrivare al contenuto della mozione: “Il Consiglio comunale impegna il sindaco e la giunta: a inserire, nel prossimo bilancio di previsione, congrui finanziamenti a istituzioni, associazioni e gruppi che sostengono concretamente politiche a favore della famiglia e della vita; a promuovere adeguate iniziative di informazione e sensibilizzazione degli effetti sociali e culturali prodotti dalla legge 194/1978; a proclamare ufficialmente Alessandria città a favore della vita”. Oltre a quella di Locci, le firme di Oria Trifoglio (Quarto Polo), Giuseppe Bianchini (SiamoAlessandria), Carmine Passalacqua (Forza Italia) e Piero Castellano (Fratelli d’Italia). Le reazioni non si sono fatte attendere. Non una di Meno – Casa delle Donne nel pomeriggio ha diffuso una lunga nota, sottolineando come la mozione alessandrina ricalchi quella veronese, “già ripresa a Ferrara, Milano, Roma, Sestri Levante, Trieste. Con un taglio falsamente positivo, perché si parla di incentivare la maternità, aumentare le nascite, evitare che la legge sia utilizzata come strumento per il controllo delle nascite e sostenere conomicamente le donne che non hanno figli perché non possono permetterselo. In realtà – si sottolinea nella nota – è un attacco alle 194 sul diritto all’interruzione volontaria di gravidanza, utilizzando tutti gli strumenti di cui un Comune può dotarsi per ostacolare la libera scelta delle donne. Alessandria vuole dichiararsi ‘città a favore della vita’? Allora si intervenga sulla quotidianità, si abbasino le rette dei nidi, si rendano gratuiti i servizi per l’infanzia”. Da Non Una di Meno richiesta esplicita: “Locci, Trifoglio e gli altri firmatari ritirino immediatamente la mozione”. Sarà argomento centrale dell’assemblea di Non Una di Meno martedì, alle 20.30, alla Casa delle Donne.
IL NO DEI 5 STELLE
‘Pronti a scendere in piazza’. Così Il Movimento 5 Stelle Alessandria, che definisce la mozione “un insulto alla libertà femminile. Una mozione con cui si ha il coraggio di chiedere all’amministrazione di mettere mano ai soldi dei cittadini per sostenere campagne antiabortiste. Non abbiamo paura di mettere in campo azioni forti – scrivono Michelangelo Serra e Francesco Gentiluomo – pronti ad unire le forze di chi non vuole che Alessandria sprofondi indietro di cinquant’anni”. Interviene anche Sonia Fogagnolo, candidata M5S alla Regione Piemonte. “Come donna, sono combattuta tra rabbia e incredulità. Lottare contro questa mozione è un dovere, una battaglia di civiltà. ‘Alessandria città della vita’? Io preferisco, di gran lunga, che sia ‘Alessandria città delle libertà’. E credo di non essere la sola”.