“Mai la sensazione di essere in pericolo”
Gregucci: "Difficile spiegare una partita persa dopo aver dominato"
ALESSANDRIA – Ti aspetteresti Gregucci allarmato, almeno preoccupato, dopo la seconda sconfitta consecutiva e, soprattutto, per come è maturata. Sicuramente lo è Luca Di Masi: di più, difficile ricordare tanta rabbia, in passato, nel lasciare la tribuna prima del triplice fischio. Invece no, Gregucci non palesa alcuna preoccupazione. “La gara l’abbiamo dominata noi, per larghissimi tratti“. Senza finalizzare, senza mai alzare l’asticella, però. Anzi, piatti, con gli esterni che hanno finito sulle ginocchia e spompati, e questo non è accettabile. “Mora era squalificato. Non avevo cambi di ruolo“. Però non è una legge del calcio limitarsi a semplici cambi di interprete per lo stesso ruolo: sempre è indispensabile saper leggere la gara, e non sta scritto da nessuna parte che, se esce un esterno destro, deve entrarne un altro.
Non sono preoccupato: giocando così le partite le vinceremo
Sarebbe troppo semplice, le partite si vincono anche rischiando: Banchieri ha scelto Gonzalez e Cisco per vincere sfruttando i contropiedi, Gregucci ha messo un difensore destro al posto di un altro (Blondett per Prestia) e un attaccante al posto dell’uomo più pericoloso (Arrighini per Chiarello), senza spiegare a chi è entrato cosa fare (o, se è stato spiegato, Arrighini non ha capito).
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Casarini? Gli ho dato un turno di riposo: è quello che ha giocato più di tutti e, in mezzo, i ragazzi se la sono cavata molto bene
Perché non usare più cambi? “Perché mai ho avuto la sensazione che fossimo a rischio. Il gol del 2-1 è nato da una situazione tecnica sbagliata su un cross e abbiamo preso cinquanta metri in cui Cisco ci ha messi in fila in tre. Con un po’ di mestiere, si poteva fermare l’azione subito”. Il mestiere che dovrebbe garantire Cosenza, che ha colpe in tutte e due le reti, una crepa dentro una linea a tre già non solidissima e poco convincente. Ammette, però, Gregucci, che “l’episodio nel recupero poteva essere gestito meglio, con più lucidità“.
“Casarini ha riposato”.
Tra le scelte più difficili da capire quella di Casarini in panchina, dalla quale si è alzato solo per un accenno di riscaldamento nell’intervallo. “Nessun problema fisico, sta bene. Ho voluto dargli un turno di riposo, perché è quello che ha giocato più di tutti in assoluto. Era pronto, se fosse stato necessario, ma i due ragazzi in mezzo – insiste Gregucci – hanno fatto un’ottima gara. Certo, potevo anche fare un cambio negli ultimi minuti, ma non siamo mai stati in ambasce e, a freddo, non solo quale poteva essere il contributo. Ci tengo a elogiare tutti i ragazzi: so che è difficile commengtare con 0 punti, ma ho visto tutta un’altra prova rispetto a Lecco, la squadra ha giocato e ha riconosciuto tutte le mie tematiche di calcio“. Però, dopo aver provato Casarini largo a destra in tre amichevoli, forse l’alternativa a Parodi c’era: basta crederci e, almeno, rompere il ritmo agli avversari.
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Dunque proprio nessuna preoccupazione? “No, perché se continueremo a giocare così, le partite le vinceremo“. Quando? Per ora, in quattro turni una vittoria, un pareggio e due sconfitte. Più che campanelli d’allarme, campane a martello. Non sentirle è preoccupante.