Cosenza fuori posto, Parodi ha una marcia in meno
Fatica anche Celia a sinistra.Eusepi fa la lotta, Corazza meno, Arrighini va a vuoto
ALESSANDRIA -Checché ne dica Gregucci, che parla di dominio grigio e di buona prova di tutti, l’Alessandria imbarca acqua da tutte le parti. Nel derby soprattutto in difesa, ma già a Lecco aveva vacillato troppo, e pericolosamente. Si salvano Prestia, finalmente recuperato, e in parte Macchioni, per Cosenza un’altra insufficiente per gli errori e per non arrendersi agli anni e alla condizione che non c’è.
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Se non lo fa lui, però, tocca a chi ha la gestione di un gruppo che vede già la capolista molto lontana e i novaresi anche. La sensazione è che la confusione non permetta, oggi, una reazione concreta e non episodica, a meno di un cambio di rotta. Anche in panchina? A freddo la dirigenza farà valutazioni, ma certo è che si sono già regalati 8 punti e, di questo passo, la B rischia di restare un eterno miraggio.
Crisanto – Incolpevole: non ha responsabilità sui gol, anzi il secondo prova pure a toglierlo di porta. Visto l’affanno in difesa, gioca anche come libero dietro a tutti, e si fa preferire pure rispetto ad alcuni compagni dell linea arretrata: 6
Prestia – Ritrovato: ed è una delle poche note positive del derby. Per un’ora un buon passo e anticipi letti ed eseguiti bene: 6
Blondett – (dal 19’st) Inconsistente: si perde sempre Panico, che prima andava spesso a sbattere contro un muro e nell’ultima mezzora, invece, ha le porte aperte. Leggero, troppo, e pericoloso. 5
Cosenza – Fuori forma: in queste condizioni non può stare al centro di una difesa a tre e, anzi, non può essere titolare. A meno che non si vogliano collezionare buchi, errori e reti pesanti (al passivo). Coinvolto, pesantemente, nei due gol: 4.5
Macchioni – Determinato: errori ne commette anche lui, specie nell’azione del primo gol, ma almeno esce palla al piede dalla sua area e azzarda qualche passaggio in profondità: 6
Parodi – Impalpabile: le sue incursioni si contano sulle dita di una mano, i cross decenti anche meno. Spesso gli servono palloni difficili da gestire, ma gli errori e i controlli in ritardo sono la regola: 5
Suljic – Involuto: sta diventando una costante che non può non allarmare. Quando ha la palla tra i piedi, fatica a smistarla, perché spesso non riesce a interpretare le situazioni. Sono più i palloni che perde, rispetto a quelli che conquista e prova a far girare: 5.5
Castellano – Lucido: non gli era ancora successo, in questo avvio di stagione, di essere titolare dallì’inizio ed è uno degli uomini più pericolosi in campo, anche per i tagli in profondità. Fa girare tanto la palla, anche se potrebbe ‘affondare’ meglio: 6
Celia – Volenteroso: a sinistra ha spazi da sfruttare, nel finale del primo tempo e a inizio ripresa, va su e giù, ma si smarrisce davanti al muro avversario e il suo peso cala, come la sua lucidità: 5.5
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Chiarello – Pericoloso: uno dei pochi, a tratti anche l’unico, a cercare il gol o a suggerire per i compagni.Molto mobile, difficile da fermare. Segna anche, ma l’arbitro annulla per fuorigioco che non c’è. Sarebbe cambiata la gara? Di certo no era lui quello da sostituire: 6.5
Arrighini – (dal 31’st) Inconsistente: messo dove viene da chiedersi? Dove non serve e non incide, alla ricerca di un ruolo che non trova o, se lo trova, non sa interpretare: 5
Eusepi – Battagliero: deve farsi perdonare la squalifica e mette tutta la sua voglia e la sua potenza nel rigore. Fa la guerra con tutti, si abbassa quando serve, segna, lotta su tutti i palloni. Alla ricerca del compagno con cui impostare: 6
Corazza Mascherato: ma questa volta non da jocker. Ha la tendenza a ‘nascondersi’ e, a parte un paio di punizioni conquistate, l’impressione è che abbia un buon poteziale, ma inespresso, almeno nel derby, quando non è mai difficile imbrigliarlo, perché è troppo prevedibile: 5.5